sabato 2 ottobre 2010

Scoundrel

I don't know what a scoundrel is like, but I know what a respectable man is like, and it's enough to make one's flesh creep.

Joseph de Maistre
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Walt Whitman era “a very great scoundrel”. Curiosa definizione, tra il rude volgare del manovale, infantile e attaccabrighe dello scugnizzo immigrato, del furbetto del quartiere che nulla ha da invidiare a Tom Sawyer e Huckleberry Finn. Un grazioso discolo  peccatore velato di famigliare affetto.

« "Attraversai  un volta una città popolosa, imprimendomi nel cervello, per più tardi servirmene, gli esperti, le
architetture, gli usi e le tradizioni,
Ebbene adesso di tutta quella città ricordo appena un uomo
che, per amore mio, vagabondò con me,
Un giorno dopo l'altro, una notte dopo l'altra stavamo insieme!
Tutto il resto da tempo l'ho dimenticato,
Ricordo, ripeto, soltanto un uomo rude e semplice, che quando
partii mi tenne per mano tanto a lungo, con labbra tremanti
tristi, silenziose".


"Attraversai una volta una città popolosa, imprimendomi
nel cervello, per più tardi servirmene, gli esperti, le
architetture, gli usi e le tradizioni,
Ebbene adesso di tutta quella città ricordo appena una
donna, che per caso incontrai e che mi trattenne
per amore sincero,
Un giorno dopo l'altro, una notte dopo l'altra si stava insieme
tutto il resto da tempo l'ho scordato,
Ricordo, ripeto, soltanto quella donna che appassionata a
me si stringeva, Di nuovo andiamo in giro, amiamo, di nuovo ci separiamo,
Di nuovo mi afferra per mano, e non mi lascia partire,
Me la vedo accosto, con quelle labbra tristi, che tremano
in silenzio." »

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